È fissato per il 17 gennaio a Castelfranci, il primo appuntamento con “Le Ricorrenze della Grande Madre”, serie di manifestazioni stagionali legata al ciclo della terra e delle tradizioni ideato nell’ambito dei progetti del Dipartimento di Antropologia del CDPS. Castelfranci, piccolo centro irpino, è avviato sulla strada del vino fin dalla costruzione della ferrovia, nel secolo scorso, strada ferrata che permetteva il trasporto delle uve verso il Nord, oggi promuove i suoi prodotti col Castelfranci Wine Festival, una manifestazione di notevole successo. Alla mia proposta di adesione al progetto, il professore Di Napoli è stato entusiasta ed il sindaco ha accettato con entusiasmo. L’intento è quello di riproporre i fuochi rituali, abbandonati da qualche anno e ripresi con successo da altri paesi quali Nusco. Ai fuochi sono legate altre tradizioni che andremo a scoprire grazie all’incontro-studio, è in programma, infatti un appuntamento, alle ore diciassette, nella sala consiliare, in cui ci si confronterà, tra esperti, sulle tradizioni, i simbolismi e le radici storiche dei riti. Interverrà il sindaco Generoso Cresta, il prof. Alessandro Di Napoli referente del progetto per Castelfranci, intellettuale operoso del CDPS, critico letterario attento ad ogni tipo di scrittura, autore su Silarus, rivista letteraria del Centro Sud. Di Napoli illustrerà le tradizioni del luogo legate a Sant’Antonio Abate e alle “focalenzie”. In paese, spiega il professore, c’era la tradizione di allevare un maialino libero per le strade, ogni persona si sentiva in dovere di cibare la bestiola che girovagava tranquilla senza allontanarsi. Per la festività del santo il maiale ingrassato era sacrificato in dono alle famiglie povere. In altri paesi, quali Sant’Angelo all’Esca, c’era la stessa tradizione con alcune varianti, il maiale era dedicato a San Michele e le sue carni finanziavano la festa del santo.
13 gennaio 2013
San Antonio Abate divinità del fuoco
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