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Legna bagnata  per la “focalenza” di Sant’Antonio a Castelfranci, che ne ha rimandato l’accensione. Si è svolto, invece, con successo il primo incontro-studio “Le Ricorrenze della Grande Madre” dedicato a Sant’Antonio Abate ed ai fuochi rituali. Ha introdotto l’assessore Vincenzo Gambale, a seguire il saluto di Agostino Della Gatta, l’intervento di Alessandro Di Napoli, Vincenzo Di Lalla, Paolo Saggese, il sindaco Generoso Cresta. Un pubblico interessato e numeroso ha ascoltato gli interventi qualificati dei relatori. Dalle parole del prof. Di Napoli è emerso che, in paese, fino ad alcuni decenni addietro, si allevava un maiale libero. Si pregava Sant’Antonio per ottenere una numerosa figliolanza  delle scrofe così, uno dei maialino era destinato al santo. Il parroco benediceva il porcello che diveniva “u puorco re Sant’Antuono”.

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Locandina 17 gennaio_di Franca Molinaro

È fissato per il 17 gennaio a Castelfranci, il primo appuntamento con “Le Ricorrenze della Grande Madre”, serie di manifestazioni stagionali legata al ciclo della terra e delle tradizioni ideato nell’ambito dei progetti del Dipartimento di Antropologia del CDPS. Castelfranci, piccolo centro irpino, è avviato sulla strada del vino fin dalla costruzione della ferrovia, nel secolo scorso, strada ferrata che permetteva il trasporto delle uve verso il Nord, oggi promuove i suoi prodotti col Castelfranci Wine Festival, una manifestazione di notevole successo. Alla mia proposta di adesione al progetto, il professore Di Napoli è stato entusiasta ed il sindaco ha accettato con entusiasmo. L’intento è quello di riproporre i fuochi rituali, abbandonati da qualche anno e ripresi con successo da altri paesi quali Nusco. Ai fuochi sono legate altre tradizioni che andremo a scoprire grazie all’incontro-studio, è in programma, infatti un appuntamento, alle ore diciassette, nella sala consiliare, in cui ci si confronterà, tra esperti, sulle tradizioni, i simbolismi e le radici storiche dei riti. Interverrà il sindaco Generoso Cresta, il prof. Alessandro Di Napoli referente del progetto per Castelfranci, intellettuale operoso del CDPS, critico letterario attento ad ogni tipo di scrittura, autore su Silarus, rivista letteraria del Centro Sud.  Di Napoli illustrerà le tradizioni del luogo legate a Sant’Antonio Abate e alle “focalenzie”. In paese, spiega il professore, c’era la tradizione di allevare un maialino libero per le strade, ogni persona si sentiva in dovere di cibare la bestiola che girovagava tranquilla senza allontanarsi. Per la festività del santo il maiale ingrassato era sacrificato in dono alle famiglie povere. In altri paesi, quali Sant’Angelo all’Esca, c’era la stessa tradizione con alcune varianti, il maiale era dedicato a San Michele e le sue carni finanziavano la festa del santo.

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Da due anni, grazie alla disponibilità di questa testata, con la rubrica dedicata alla Grande Madre, vado proponendo una conoscenza più approfondita del territorio sotto un profilo antropologico, botanico e paesaggistico. La mia non è presunzione di insegnamento piuttosto è trasmissione di esperienze, sensazioni, emozioni. Avere uno spazio per “raccontare” è come poter contare su un amico paziente che ascolta ogni tuo vissuto, o intuizione a volte ai limiti del ragionevole. Frutto di questi anni di lavoro è il progetto che ho proposto a quattro comuni irpini: un percorso annuale con ricorrenze stagionali in cui avrà ampio spazio l’antropologia, la botanica, la fitoterapia, la gastronomia e tutta la cultura in linea con il rispetto della natura. A sostenermi in questa impresa insolita sarà l’AGenzia di Promozione del Territorio “Irpinia Turismo srlcr” amministrata da Agostino Della Gatta, l’Amministrazione Comunale di Castelfranci con referente il prof. Alessandro Di Napoli, di Teora con il direttore del Festival delle Serenate Gerardo Lardieri, di Prata PU con la proff.ssa Anna Renna, di Bonito con l’Assessore David Ardito, gli intellettuali Aldo Grieco, Paolo Saggese, Valerio Ricciardelli, Emilio De Roma, Nunzio Lucarelli, Paola Silano, Erminia Barbieri, Aldo De Francesco, Linda Iurato, Giuseppe Iuliano ecc.

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CONCORSO DI POESIA DIALETTALE (scadenza 30 giugno 2012)

“Le radici poetiche del linguaggio subalterno”

La Casa Editrice il Papavero, con il patrocinio del Comune di Castel Baronia

INDICE

il Primo Concorso di Poesia Dialettale “Le radici Poetiche del Linguaggio Subalterno”.

Il concorso vuole favorire una più ampia conoscenza e fruizione degli idiomi con lo scopo di riscoprire le radici culturali e proporle fuori dal territorio affinché, intrecciandosi tra loro, costituiscano una rete forte e popolare. Il dialetto costituisce la “specificità immateriale” di un’etnia, la sua perdita porta verso l’omologazione culturale, il recupero è un atto di salvataggio.

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Il gruppo di lavoro della serata - ph Irpinia Turismo

_di Franca Molinaro

La festa della Candelora, il 2 febbraio, è la conversione cristiana delle feste pagane della luce; per i Celti era la luce rinascente; nella Roma antica era l’inizio del mese dedicato a Giunone Salvatrice e Madre Regina. Durante il mese si svolgevano riti di purificazione che hanno poi generato il nome febbraio. Februaris deriva appunto da februa che alla lettera significa “mezzo di purificazione”. I februa erano panni di lana usati per aspergere il sangue delle vittime sacrificali oppure focacce di farro tostate presenti durante le purificazioni delle case. Februa erano anche le fronde usate dai sacerdoti per cingersi la fronte. Nell’antica Roma i fedeli di Giunone, il 2 febbraio, correvano per la città recando in mano fiaccole accese; la Chiesa, per obliare questa costumanza dedicò il giorno alla Purificazione della Vergine ossia la Presentazione di Gesù al Tempio. Oggi la Chiesa, per la Candelora benedice le candele, simbolicamente benedice la luce, il giorno che si allunga e la natura che si risveglia. A Castel Baronia la Candelora è festeggiata sotto il titolo di Madonna delle Fratte custodita nella chiesa omonima. La festività calendariale coincide con il ritrovamento della sacra immagine della Vergine avvenuto nell’anno 1137 nei pressi del monastero dei Virginiani.

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Franca Molinaro e Pino Aprile

_di Franca Molinaro – da Otto Pagine 29 gennaio

Il Giardino della Grande Madre – Per il riscatto della Terra del Sud
Sabato 21 gennaio ci sono stati due appuntamenti importanti in due province differenti, uno a Castel Baronia (AV) per la prima del “Sabato Letterario” istituito dal Comune, il secondo a Ponte (BN), voluto fortemente dall’Associazione “Il Ponte” e dal “Partito del Sud” gruppo sannita, per la presentazione del libro di Pino Aprile “Giù al Sud”. Lo stesso tema per entrambi le manifestazioni: revisione della storia del Sud.

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